Vivere la fede a casa in tempo di emergenza sanitaria
Carissimi fedeli,
vi scrivo in questo momento di prova come Padre e Pastore per confermarvi nella fede e per farmi sentire vicino a voi nell’unico modo possibile in questa domenica, in cui per la prima volta celebriamo a porte chiuse.
La chiesa è aperta in questi giorni per la preghiera personale ma allo stesso tempo sappiamo che siamo invitati a non uscire di casa se non per le strette necessità. Io sono comunque sempre presente in Parrocchia per pregare per voi e ad essere pronto per qualsiasi bisogno. Ogni giorno celebro l’Eucaristia in comunione con tutti voi! Il Signore attraverso i suoi ministri non ci abbandona!
Non lasciamoci prendere dal panico ma esercitiamo prudenza e responsabilità. Chi può resti a casa e chi è necessitato ad uscire per portare il pane a casa non si scoraggi.
Vi invito a recuperare la dimensione familiare della fede, riscoprendo la Famiglia come Chiesa domestica e a non chiudervi in voi stessi, vedendo il prossimo come un probabile untore ma testimoniando la fede nella solidarietà. Pensiamo, ad esempio, a chi anche in questo momento ha più bisogno di aiuto, perché solo, anziano, disabile. La nostra parrocchia cercherà di fare il possibile per essere presente in ogni situazione di disagio.
Cerchiamo di vivere questo tempo ritrovando i legami familiari e un rapporto più sereno col Tempo, dono di Dio. Viviamo la preghiera in questa Quaresima come segno essenziale del rapporto con Dio e con i fratelli; e il digiuno come occasione per meditare sul senso della vita e della precarietà. Le Ceneri – che ci sono state imposte sul capo all’inizio della Quaresima – ci aiutino a ricordare che siamo polvere, creature, e come un piccolo virus invisibile riesca a contaminare ricchi e poveri senza distinzione di ceto e razza, a bloccare l’economia e le nostre certezze.
Dio che è padre buono e “fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni” (Mt 5,45), che non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva (cfr. Ez 33,11) ci aiuti a vivere «questo momento difficile con la forza della fede, la certezza della speranza e il fervore della carità. Il tempo di Quaresima ci aiuti a dare tutti un senso evangelico anche a questo momento di prova e di dolore» (Papa Francesco).
Un pensiero e una preghiera per quanti non possono fermarsi: operatori sanitari, forze dell’ordine e quanti assicurano i servizi essenziali.
Coraggio! Il Signore benedica tutti voi e le vostre famiglie!
Messina, 15 Marzo 2020
P. Sergio